LA VENDETTA DELLA EX - Treviso Trasgressiva

LA VENDETTA DELLA EX - Treviso Trasgressiva

Racconto un episodio accaduto anni fa e che a distanza di anni ancora mi fa star male, ma contemporaneamente un po' mi eccita. Avevo frequentato Karen, una ragazza di origini olandesi bionda, occhi blu, alta 174 centimetri, snella con una terza di seno. Era veramente una bellissima ragazza, quando andavo in giro con lei tutti gli occhi maschili la notavano, da certi locali ho dovuto andar via per non fare a botte con i maschi che venivano attratti da lei e ci provavano, anche con me presente. Però conoscendola era una persona possessiva, gelosa, noiosa, arrogante; più che un fidanzato cercava un maggiordomo, un servo che obbedisse ai suoi ordini senza fiatare.
Così la lasciai.
Ma lei evidentemente fu infastidita da questo e dopo aver cercato più volte di riallacciare il rapporto con telefonate, alle quali rispondevo che non volevo tornare indietro, una domenica sera capitò nel pub che frequentavo, arrivò da sola, anche perché a causa del suo carattere insopportabile aveva pochissime amiche. Venne a sedersi alla nostra tavolata, dove stavamo bevendo birra, io e una dozzina di miei amici. Mi salutò ma poi fece come se io non ci fossi, bevendo e scherzando con alcuni dei miei amici, soprattutto con due ventenni che erano i più giovani della compagnia, gli altri erano tutti più o meno sui trent'anni, compresi io e lei, 32 io e 29 lei. Era con un vestitino a fiori corto e scollato, cominciò a provocarli gettando loro addosso degli schizzi di birra, finché non finì che le versarono della birra nella scollatura del vestito e le colava da in mezzo le gambe, sembrava pisciasse, ridevano tutti, io meno, mi bruciava qualcosa dentro, lei mi guardò con uno sguardo compiaciuto vedendo che non ridevo come gli altri, capì che c'era qualcosa che mi legava a lei a voleva sfruttarlo per farmela pagare.
A fine serata eravamo tutti abbastanza ubriachi, lei insistette per farsi portare a casa dai due ventenni, ma volle che andassi anch'io ad accompagnarla, dicendo che si fidava di più se c'ero anch'io, poi si sedette dietro con me in auto e loro due erano davanti. Per appena partiti disse che a stare seduta dietro le veniva la nausea e voleva stare davanti, passò tra i sedili e si sedette tra loro due, lasciando me da solo sui sedili posteriori, lì intuii che era una trappola ma ero troppo bevuto e stanco per reagire, così lasciai perdere e mi abbandonai sui sedili immergendomi nella musica potente, che proveniva dagli altoparlanti installati nel pannello posteriore.
Vidi che lei continuava va a provocarli, toccandoli e facendosi toccare, se reagivo facevo la figura del cornuto che ci teneva ancora a lei, così per orgoglio mi finsi disinteressato a quello che lei faceva. Chiusi gli occhi un attimo, sentii la macchina che accostava, aprii gli occhi e mi accorsi che stava segando entrambi, contemporaneamente, con la sinistra segava l'autista, con la destra il passeggero, e loro le toccavano figa e tette con le mani sotto i vestiti. La macchina fermò e loro scesero, dopo poco scesi anch'io, lei era già completamente nuda, stava baciandosi con uno e continuava a segare l'altro, io mi finsi ancora disinteressato, mi voltai, me lo tirai fuori senza far vedere così che era duro per la scena e feci una pisciata, non avevo ancora finito che sentii lei da dietro che me lo prese in mano, mi bacio sulla nuca, mi sussurrò "Ti voglio.", me lo scrollò lei mentre mi baciava con la lingua stando dietro me, e iniziò a segarmi, dicendomi: "Dai partecipa anche tu, ce l'hai duro, ti eccita, dai che ci divertiamo tutti insieme."
Andammo verso i due giovani che nel frattempo si erano spogliati completamente, lei mi tenne per mano finché non fummo davanti a loro, poi mi spogliò lei mentre si baciava con loro, quando fui completamente nudo anch'io, si mise a scopare con uno e spompinare l'altro, facendo come se non ci fossi. Poi si fece appoggiare col culo sul cofano, mi fece segno di avvicinarmi, ma iniziò subito a farsi scopare da uno e spompinare l'altro, alternandoli, mi fece un segno di avvicinami di più e mi mise un piede in faccia, voleva che glielo leccassi, glielo baciai, ma con l'altra gamba, passandole entrambe dietro la schiena di quello che stava scopandola, mi appoggiò l'altro piede sulla nuca tirandomi ancora più avanti, finché fui costretto a mettermi in ginocchio col viso vicino al culo di quello che stava scopandola, mi mise entrambi i piedi davanti al viso perché glieli leccassi. Lo feci, sperando che dopo toccasse anche a me di farmi spompinare e scoparla; avevo il cazzo che sembrava stesse per esplodermi ed era anche una tortura star lì a leccarle i piedi sudati e un po' puzzolenti con le chiappe di quello che la montava che ogni tanto mi sbattevano in faccia. Non ne potevo più.
Quando ebbe finalmente finito e svuotato entrambi, mi staccai dai piedi e andai col cazzo vicino alla bocca sua, ma lei scese da cofano e iniziò a vestirsi, pure gli altri iniziarono a rivestirsi. Mi disse "Mi dispiace ma è tardi, domani mattina devo alzarmi presto." Baciandomi con la bocca ancora sporca di sborra, io mi tirai indietro, ma lei mi prese per la nuca e mi bacio ancora più appassionatamente.
Ne momento in cui si staccò dalla mia bocca vidi uno sguardo cattivo nei suoi occhi blu, uno sguardo di soddisfazione, di vendetta compiuta.

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