UNA “PICCOLA” MISTRESS – 3^ parte – Faenza (RA) - Treviso Trasgressiva

UNA “PICCOLA” MISTRESS – 3^ parte – Faenza (RA) - Treviso Trasgressiva

Che libidine! Iniziai ad eccitarmi di nuovo ancora prima di tirarlo fuori, e lei se ne accorse.
- No, no mister... devi premiare me adesso...
- Va bene padrona... cosa vuoi?
Senza dire una parola si alzò e si sedette sulla mia faccia.
- Mangia tuo cum da mia figa. Mangialo fuori di me! Se vuoi mai toccarmi di nuovo, mangialo adesso!
Feci come comandato e, malauguratamente, dissi la stessa frase che aveva pronunciato lei poco prima.
- Non male, forse un po' troppo salato.
Incazzata come una escort-mistress, nana ed americana, mi obbligò a leccare ed ingoiare per dieci minuti buoni, tremando e sospirando attraverso due orgasmi. Alla fine rotolò e si distese sul letto a tovrscio accanto a me. Fece scorrere il suo piede destro lungo il mio corpo sudato, poi, d'un tratto ordinò:
- Succhia dita di mio piede!
Lo feci per un minuto o due, ma presto si girò sulla pancia e mi ordinò di leccarle la parte posteriore delle ginocchia, le cosce e la piega del culo. Naturalmente, presto mi comandò anche di leccare il suo buco del culo, ordine che eseguii volentieri. Si spingeva contro la mia bocca per godere più in fretta, e fece scivolare un paio di dita sul clitoride per sfregarsi fino all'apice del piacere.
Dopo soltanto 3 minuti di decompressione, si alzò e si inginocchiò davanti ai piedi del letto. Mi sollevai per abbracciarla, ma lei si tirò indietro e baciò il mio cazzo, leccandomi anche i maroni ed il buco del culo.
Si distaccò con un sorriso malvagio. Si alzò e mi guardò dai suoi 158 cm. contro i miei 186 di altezza.
- Ora, chi è di noi la mia cagna?
Tuttavia accarezzò delicatamente il cazzo ed i maroni. Che cosa aveva in mente? Il mio cervello si interrogava:paura, lussuria, perversione, semplice eccitazione?
Mi guardò e sussurrò sottovoce: "Ti amo". Ancora una volta non avevo idea di cosa sarebbe successo dopo. Allungò una mano, mi bloccò le braccia dietro il collo e ci baciammo appassionatamente. Mi salì sul petto e si calò su di me. Mi montò così, come una cow girl, per i minuti che mi occorsero per raggiungere un ulteriore orgasmo. Poi mi addormentai, mentre lei dolcemente mi posava la testa sul petto e mi accarezzava con le dita sulle cosce e sul ventre. Mi svegliai due ore dopo e lei era lì, dormiva profondamente sulla mia pancia sbavando leggermente da un lato della bocca. Risi un po', lei aprì gli occhi, mi guardò e mi sorrise. Penso che in quel momento tutti e due capimmo che qualcosa, forse tutto, era cambiato.
FINE

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